Luglio col bene ti voglio e quella voglia di andare in vacanza
Siamo arrivati alla fine di questo anno - sì, per me l'anno finisce a luglio e ricomincia a settembre - arrancando, sul punto (più di una volta) di mandare tutto a quel paese e andare in vacanza!
Lo so, ho scritto incipit migliori e questo ha tutta l’aria di essere un post di arresa ma non lo è; è solo un arrivederci a settembre e questa è solo una newsletter di pancia!
Dove eravamo rimasti…
Negli ultimi mesi ho tralasciato la newsletter - chiedo perdono - per concentrami sul mio (disastroso) profilo Instagram e per aggiornare il blog con nuovi articoli (se ti sei perso qualcosa, dopo faccio un breve recap).
Le mie energie sono limitate, come la mia pazienza e le ore del giorno a disposizione per le mie passioni (cucina, viaggi e scrittura ndr). Sì, hai letto bene, le ho chiamate passioni e non lavoro perchè nonostante io dedichi tutto il mio tempo a questo progetto, non si è mai concretizzato in qualcosa in grado di monetizzare, di “darmi da vivere”, di fare il famoso “salto” che - diciamocelo - uno dopo 10 anni si aspetta pure; o forse non sono stata io in grado di trasformare le mie passioni in un vero lavoro…chi può dirlo!
Sta di fatto che da settembre - o giù di lì - le cose devono cambiare perchè in questo stato di perenne inseguimento, frustrazione e FOMO (Fear Of Missing Out, ovvero la paura di essere esclusi) comincio a starci stretta; come in quei jeans bianchi che ogni cambio di stagione prendo dal fondo dell’armadio e provo ad indossare nella vana speranza che sia la volta buona; ma dopo 10 anni - forse - è il caso di lasciarli andare, o no?
Ecco, questo è esattamente il rapporto che ho col mio progetto che dura ormai da 10 anni come questi jeans: Instagram, blog, newsletter, cucina, viaggi…fogli di giornale (questa è una finezza che solo i fan di Tiziano Ferro potranno cogliere) mi piacciono tanto, non vorrei buttarli e con cocciuta ostinazione riprovo perchè, sì me lo sento, questo è l’anno buono!
Questa newsletter si chiama Orizzonti e anche saper guardare oltre, in direzione delle diverse strade percorribili vuol dire gettare l’occhio - e il cuore - oltre l’ostacolo; per questo ho vagliato 3 ipotesi:
Chiudo tutto e ciao. Saluti e baci, arrivederci e grazie! Ma so che non ce la farei mai perchè alle passioni non si comanda e io sono nata per cucinare, mangiare, viaggiare, scrivere e raccontare.
La prendo con filosofia. Continuo a fare quello che sto facendo, tra cui pubblicare su Instagram senza alcun risultato, ma meditando ogni mattina nella speranza di raggiungere la pace dei sensi e fluttuare così sopra like e visualizzazioni facendo il dito medio a tutto e a tutti. Ma so che non ce la farei mai perchè sono troppo sensibile e permalosa e testarda.
Rialloco intelligentemente tempo ed energie. Ché mi sembra la soluzione migliore, se non altro per non impazzire dietro a tutto che non sono una e trina, ma una e una soltanto con tanto di vita offline non proprio rilassante. Toglierò tempo e aspettative a Instagram - o almeno ci proverò - per dedicarmi alla scrittura della newsletter (spoiler: potrebbe nascere uno spinoff di Orizzonti a pagamento con appuntamenti settimanali, approfondimenti, articoli inediti, ricette dal mondo, itinerari gourmet e non) e del blog, dopotutto il primo amore non si scorda mai.
Detto questo adesso vado in vacanza, non esattamente adesso perchè per la Legge di Murphy la scorsa settimana non ci siamo fatti mancare nemmeno un giro al pronto soccorso (niente di grave, tutto risolto) ma che ha scombussolato il nostro piano viaggi, su cui sto lavorando nuovamente per creare un itinerario alternativo. Come si dice in questi casi: la vita è ciò che ti succede mentre sei impegnato a fare altro.
Saltata la Croazia, che spero di recuperare a settembre, dovremmo partire per Friburgo, dove non vedo l’ora di visitare il mercato: il Münstermarkt che ogni mattina viene allestito nella piazza sotto la maestosa Cattedrale simbolo della città; e la Foresta Nera dove oltre agli orologi a cucù e la natura maestosa, voglio assaggiare la torta che porta il suo nome.
Ma veniamo alle ultime dal blog; se non hai ancora pensato ad una meta per le vacanza, oppure sei in cerca di idee per futuri week-end, eccoti alcune alternative tra Francia, Italia e Polonia:
24 ore a Mentone tra limoni, mare e gastronomia
Provenza: 3 giorni tra i villaggi del Luberon
48 ore ad Aix-en-Provence, cosa vedere e mangiare
Fuga di primavera: 3 giorni in Alsazia (ma anche d’autunno, perchè no)
Relais Mevigo, oasi di pace sulle colline romagnole
48 ore a Ravenna tra mosaici e buon cibo
4 giorni in Toscana alla scoperta della Val d'Orcia
Polonia alternativa: Lublino e la Regione Lubelskie
Viaggio alla scoperta della cucina polacca
Luglio col bene che ti voglio sei però il mese più caldo, quello che hai 31 giorni ma quasi come gennaio sembri infinito. Sei il mese in cui si tirano le somme e si scrivono i piani - editoriali e non - per il nuovo anno. Perchè lo sanno tutti che l’anno finisce a luglio e inizia a settembre, mentre agosto è solo l’apostrofo di sudore tra le parole C’HO CALDO!
Buona estate e per favore evita (anzi evitiamo, che mi ci metto anche io) di alimentare l’overtourism, viaggiamo responsabilmente, evitiamo di finire ammassati dove sono tutti solo per dire di esserci stati o per avere quella foto instagrammabile da postare per far schiattare d’invidia la vicina di casa. C’è un Mondo traboccante di meraviglie, di bellezze e di bontà; là fuori c’è un Mondo ancora tutto da scoprire e da assaggiare.
P.s. e se proprio vuoi andarci, perchè è un diritto di tutti godere delle bellezze del Mondo (dopo tutto l’overtourism non coinvolge città come Busto Arsizio o limitrofi) vai fuori stagione, troverai meno gente e - forse - ti costerà meno!
Ciao Giuseppe grazie mille per il tuo pensiero. Hai completamente ragione su tutto e sulla carta lo so che non posso essere ovunque (sono sola e non ho neanche le possibilità economiche di delegare, ma non lo vorrei nemmeno fare) e so benissimo che dovrei trovare la mia “nicchia”, ma sono una maledetta entusiasta multi potenziale che ha mille interessi e si appassiona a più cose. Non riesco a relegarmi in una nicchia, ne da fruitrice di contenuti ne da creator (lo so che la cosa è controproducente e penalizza solo me), so che due grandi passioni che sono la cucina e i viaggi, due macro mondi con mille mila sfaccettature e non sono specializzata in niente perché non ho nemmeno le competenze per farlo (vedi la mia amica Monica di Tortellini&co, qui scrive Fritto Misto e Via Emilia) Per farti capire nemmeno il mio percorso scolastico è mai stato lineare: ho un diploma di liceo artistico, poi una laurea magistrale in sociologia ma è dal 2007 che lavoro nella comunicazione, prima come pr poi come giornalista, la insegno e dal 2012 sono assistente universitaria in storia e linguaggi della pubblicità…fai un po’ tu 🫣😅
Ciao Daniela. Intanto voglio dirti che comprendo la tua frustrazione. Mi permetto di darti qualche consiglio non richiesto, e premetto che a parte la newsletter, non seguo il reato del tuo lavoro, quindi prendili cum grano salis. Ma ho voglia di darteli per stimolarti a non abbandonare questa bellissima passione (e, tra le righe, leggo che non ne hai l'intenzione, ma una spinta di incoraggiamento in più fa sempre bene).
Una soluzione l'hai già individuata: concentrati su pochi canali. Non si può essere dappertutto, umanamente non è possibile. Chi sembra avere successo su ogni piattaforma spesso si fa seguire da qualcuno. E non è un demerito, sia chiaro, anzi è frutto di un atteggiamento imprenditoriale che porta a investire a priori per ottenere poi un ritorno economico. Non è facile, occorre lo spirito giusto e la capacità di accettare che, anche se si crede ciecamente nel proprio progetto, si può pure fallire. Ma non è detto che bisogna seguire per forza questa strada: forse la nostra è quella di fare meno, e meglio, concentrando le nostre energie su ciò che per noi conta davvero (so che anche scegliere il o i canali da abbandonare non è facile, perché ci piacerebbe fare tutto e riteniamo che ognuno abbia un senso, ma un'analisi interiore obiettiva ci può aiutare a lasciare andare).
La seconda cosa che ti consiglierei è: segui una direzione specifica. Perdonami se faccio un'analisi superficiale, come ho detto non seguo gli altri tuoi canali. Ma vedendo i pezzi che hai condiviso qua mi sembra che si parli un po' di tutto. E questo poteva andare bene vent'anni fa quando i food e travel blog erano pochi. Ma oggi il mercato è saturo, e per emergere occorre essere estremamente bravi in una cosa sola. Lo so, ora ti sanguineranno le orecchie con un termine abusato: la nicchia. Ma purtroppo è vero. E si ricollega al discorso di prima: invece di essere dispersivi cercando di posizionarsi su mille risultati di ricerca diversi dove la competizione è altissima, meglio andare a intercettare un pubblico più piccolo, ma verticalizzato.
Perdonami se la mia intromissione ti è sembrata inopportuna, spero comunque che, al di là dei consigli, ti possa essere da incoraggiamento. Buona pausa! 🙂