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Avatar di Daniela Compassi

Ciao Giuseppe grazie mille per il tuo pensiero. Hai completamente ragione su tutto e sulla carta lo so che non posso essere ovunque (sono sola e non ho neanche le possibilità economiche di delegare, ma non lo vorrei nemmeno fare) e so benissimo che dovrei trovare la mia “nicchia”, ma sono una maledetta entusiasta multi potenziale che ha mille interessi e si appassiona a più cose. Non riesco a relegarmi in una nicchia, ne da fruitrice di contenuti ne da creator (lo so che la cosa è controproducente e penalizza solo me), so che due grandi passioni che sono la cucina e i viaggi, due macro mondi con mille mila sfaccettature e non sono specializzata in niente perché non ho nemmeno le competenze per farlo (vedi la mia amica Monica di Tortellini&co, qui scrive Fritto Misto e Via Emilia) Per farti capire nemmeno il mio percorso scolastico è mai stato lineare: ho un diploma di liceo artistico, poi una laurea magistrale in sociologia ma è dal 2007 che lavoro nella comunicazione, prima come pr poi come giornalista, la insegno e dal 2012 sono assistente universitaria in storia e linguaggi della pubblicità…fai un po’ tu 🫣😅

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Ciao Daniela. Intanto voglio dirti che comprendo la tua frustrazione. Mi permetto di darti qualche consiglio non richiesto, e premetto che a parte la newsletter, non seguo il reato del tuo lavoro, quindi prendili cum grano salis. Ma ho voglia di darteli per stimolarti a non abbandonare questa bellissima passione (e, tra le righe, leggo che non ne hai l'intenzione, ma una spinta di incoraggiamento in più fa sempre bene).

Una soluzione l'hai già individuata: concentrati su pochi canali. Non si può essere dappertutto, umanamente non è possibile. Chi sembra avere successo su ogni piattaforma spesso si fa seguire da qualcuno. E non è un demerito, sia chiaro, anzi è frutto di un atteggiamento imprenditoriale che porta a investire a priori per ottenere poi un ritorno economico. Non è facile, occorre lo spirito giusto e la capacità di accettare che, anche se si crede ciecamente nel proprio progetto, si può pure fallire. Ma non è detto che bisogna seguire per forza questa strada: forse la nostra è quella di fare meno, e meglio, concentrando le nostre energie su ciò che per noi conta davvero (so che anche scegliere il o i canali da abbandonare non è facile, perché ci piacerebbe fare tutto e riteniamo che ognuno abbia un senso, ma un'analisi interiore obiettiva ci può aiutare a lasciare andare).

La seconda cosa che ti consiglierei è: segui una direzione specifica. Perdonami se faccio un'analisi superficiale, come ho detto non seguo gli altri tuoi canali. Ma vedendo i pezzi che hai condiviso qua mi sembra che si parli un po' di tutto. E questo poteva andare bene vent'anni fa quando i food e travel blog erano pochi. Ma oggi il mercato è saturo, e per emergere occorre essere estremamente bravi in una cosa sola. Lo so, ora ti sanguineranno le orecchie con un termine abusato: la nicchia. Ma purtroppo è vero. E si ricollega al discorso di prima: invece di essere dispersivi cercando di posizionarsi su mille risultati di ricerca diversi dove la competizione è altissima, meglio andare a intercettare un pubblico più piccolo, ma verticalizzato.

Perdonami se la mia intromissione ti è sembrata inopportuna, spero comunque che, al di là dei consigli, ti possa essere da incoraggiamento. Buona pausa! 🙂

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