7 Commenti
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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Bellissimo. È da tempo che vorrei diventare sommelier del tè, e me lo sono promesso per una vita futura. Ho un po' di dubbi però sul tipo di istruzione che si possa ricevere nel mondo occidentale. Mi spiego meglio: tu hai nominato l'afternoon tea, ma per me la cultura inglese del tè è quanto di più lontano ci sia dall'apprezzamento della bevanda che è stata massificata dalle compagnie coloniali e imperialiste. In sintesi, i grandi marchi inglesi producono tè di pessima qualità, una commodity pari al mercato commerciale del caffè. Se conoscessi la lingua mi piacerebbe tanto ottenere il titolo a Taiwan (sono stato lì qualche mese fa tra le loro piantagioni di tè ed è stata un'esperienza bellissima). Ma dal momento che non posso, ti chiedo: con chi lo hai fatto in Italia che ci puoi consigliare? E soprattutto, quanto costa il percorso? Grazie per questo viaggio e congratulazioni 🙂

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Avatar di Daniela Compassi

Ti ringrazio ma permettimi di dissentire, mi sembra un discorso un po' generalista. Lo sappiamo tutti che inglesi, francesi e olandesi hanno creato le loro colonie in quei paesi etc..etc..ma dire per partito preso che tutto il tè che queste compagnie commercializzano nel mondo occidentale è pessimo, come l'istruzione occidentale sul mondo del tè mi sembra un po' esagerato. L'afternoon tea non è un tè ma un cultura, una tradizione, un rituale da conoscere e rispettare tanto quanto quello cinese, giapponese o quello marocchino del tè alla menta e quello russo del samovar. Se poi tu l'afternoon tea lo fai con una bustina di Lipton allora hai ragione ma esistono anche tè neri pregiati commercializzati dalle compagnie che demonizzi, e siccome non si può fare di tutta l'erba un fascio, io difendo l'afternoon tea e ogni altra tradizione popolare e anche le grandi compagnie occidentali che non commercializzano solo schifezze e non massificano. Non puoi pretendere di trovare all'Esselunga tè pregiati che costano quanto una fiorentina, non lo comprerebbe nessuno per vari motivi: primo il prezzo, poi perchè non verrebbe capito e soprattutto perchè la gente non saprebbe cosa farsene di un tè in foglia che non sa nemmeno come usare; si chiama mercato non massificazione. Se sei un appassionato di tè e lo vuoi degustare e non solo utilizzare per la colazione del mattino per inzupparci i biscotti, allora vai a compralo nei negozi specializzati e non al supermercato. Ma sono due cose diverse che possono esistere tranquillamente, secondo me! Poter andare in Cina o Giappone dev'essere un'esperienza pazzesca e studiare con loro un grande valore aggiunto se ami la cultura orientale ma senza escludere tutta un'altra parte di rituali e tradizioni che sono occidentali. Io ho fatto un corso base di 5 lezioni per piacere personale, se vuoi davvero approfondire il tema, le varie scuole di sommelier offrono corsi più lunghi e strutturati, ce no sono molte online che hanno costi diversi e prevedono più step, il mio si ferma al primo base poi dovresti cercare un'altra scuola.

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Ciao. Nella sintesi mi sono espresso male, ma non era mia intenzione di fare di tutta un'erba un fascio. Ho parlato di cultura inglese del té in generale, nel modo in cui questo è massificato e diffuso e viene bevuto (e rovinato anche) nello stesso modo in cui noi italiani beviamo costantemente caffè bruciato al bar. So bene anche la cultura dell'afternoon tea è differente: lo so perché ho vissuto sei anni in UK e ne ho sperimentati alcuni di vario tipo. Ma non possiamo negare nemmeno che si tratti di una cultura che ha origini aristocratiche e che, infatti, gli afternoon tea di qualità hanno prezzi meno accessibili alla massa, che invece deve accontentarsi di brand come Twining o Witthard (e già il secondo a mio parere è di livello superiore al primo), che comunque sul mercato si pongono come brand premium perché creano un marketing e una narrazione storica con packaging d'eleganza, puntando su quello più che sulla qualità del prodotto. Ora, da qui a dire che in occidente non ci sia una cultura o narrazione del tè ce ne passa, e non era quello che intendevo. Ma allo stesso tempo sappiamo che facciamo i conti con delle tradizioni importate che in alcuni casi assumono una loro dignità, in altri vengono bastardizzate. Sia chiaro, questo vale per qualsiasi cultura culinaria: vale per noi che importiamo il sushi come all'estero quando inportano la pizza. Le tradizioni possono essere replicate in maniera pedissequa, adattarsi e mescolarsi alle tradizioni locali, o assumere connotati del tutto nuovi. Non c'è una strada univoca, ma è prassi consolidata di chi studia una cultura culinaria - e se lo può permettere - voler andare alla fonte per conoscerne le radici.

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Avatar di Daniela Compassi

Certo sono assolutamente d'accordo con te. Io sono la prima che, quando posso, cerco di viaggiare per assaporare un piatto o conoscere una tradizione/cultura gastronomica, rituale o cerimoniale che sia, in prima persona. Sarebbe bellissimo poter assistere ad una vera cerimonia del tè giapponese. Visto il tuo grande interesse ti consiglio un corso più approfondito del mio, che magari contempla più livelli e che può farti diventare tea tester o tea blender se non addirittura tea master. Io l'ho fatto con la SIS scuola italiana sommelier ma era veramente molto molto basico; fatto bene per carità, ma non utile per farla diventare una professione. Per il mio racconto e per quello che ero disposta a spendere è andato bene, ho imparato molto e non era occidente-centrico anzi, l'insegnate era molto preparata e amante della cultura cinese.

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Ah grazie del consiglio! No, assolutamente, io partirei dalla tua stessa base, perché personalmente sono ignorante e i fondamentali sono, per l'appunto, fondamentali! 😄

Comunque ti consiglio un podcast bellissimo: si chiama In viaggio col tè e chi parla è la titolare della Teiera Eclettica di Milano (posto molto carino) ed è una che ne sa a pacchi!

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Avatar di The Unconventional Kitchen

Ciao Dani, che viaggio stupendo mi hai fatto fare con questa newsletter.

E non vedo l'ora di saperne di più.

Il tè per me è tempo lento, chiacchiere e famiglia ed è stato davvero un viaggio anche nei ricordi leggere della tua esperienza e delle informazioni che hai condiviso.

Grazie <3

Un abbraccio

A presto

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Avatar di Daniela Compassi

Ma grazie mille! Sono contenta che questo primo racconto ti sia piaciuto e che ti abbia portato alla mente bei ricordi. Anche per me il momento del tè è un tempo lento di meditazione

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